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L’intervento intende sperimentare un modello operativo per la promozione della salute, la telemedicina e l’assistenza domiciliare mediante i professionisti della salute, i medici, gli psicologi, che, se correttamente implementato, permetterà sia la diffusione di prassi innovative di cura a livello domiciliare, sia un innalzamento delle competenze dei caregiver e dei professionisti della salute, della motivazione alla presa in carico dei pazienti e degli operatori coinvolti nel processo.
Questo processo prevede un lento ma efficace avvio di ricucitura di un sistema relazionale per molti versi sfaldato fra “cure domiciliari” e “cure asl e ospedaliere”, tra cittadini e i territori, tra servizi sanitari e servizi sociali. La presenza di collaborazioni territoriali, che da anni svolgono attività sui territori, sono una prima garanzia della continuità delle azioni anche oltre il progetto. Inoltre, la realizzazione del progetto viene concepita come un work in progress, teso ad un costante miglioramento, monitoraggio, aggiornamento dei livelli assistenziali dei pazienti. Più in generale, l’approccio metodologico sarà volto a mettere insieme la visione percettiva diffusa con quella qualitativa e potrà essere applicato in altri contesti territoriali e per altri ambiti di azione sociale. Occorre trovare il giusto bilanciamento tra interventi sanitari e sociali e approcci specialistici che per la loro stessa efficacia debbono essere caratterizzati da una forte trasversalità. Inoltre, è opportuno che le scelte di programmazione si sviluppino a partire dalla capacità di lettura della qualità della salute complessiva della vita delle comunità territoriali e sui fattori di miglioramento su cui è necessario fare leva. D’altra parte, cercare di superare la frammentazione significa anche prendere atto che spesso i bisogni associati alla salute e a specifiche cause possono ripercuotersi trasversalmente. Così, ad esempio, per quanto riguarda il disagio fisico o mentale, i suoi effetti si rivelano nell’area del lavoro, della casa, del reddito, così come nell’area del benessere e della famiglia; analogamente, la condizione di “paziente”, che non deve, di per sé, essere automaticamente associata ad un bisogno sociale, innesca tendenzialmente domande trasversali, che vanno dal reddito, alla socializzazione, alla salute.
Trattasi di un progetto sulla promozione della salute e il benessere dedicato alla salute dei pazienti (pazienti oncologici, cronici e/o nelle fasi post-ospedaliera) e delle persone a rischio sociale (anziani), che nasce con l’obiettivo di promuovere una rete di prossimità, una buona prassi di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di partecipazione. Le principali aree prioritarie di intervento sono:
Coordinamento generale, monitoraggio e valutazione
Predisposizione delle interviste iniziale per i pazienti e i cittadini, del monitoraggio iniziale e in itinere dell'andamento delle azioni attraverso la realizzazione di riunioni periodiche con lo staff progettuale, coordinate dal responsabile del monitoraggio e valutazione; riunioni periodiche con i medici, i professionisti della salute e degli operatori coinvolti, tra il responsabile del monitoraggio e valutazione; redazione dei diari di bordo del personale impiegato nelle attività; attivazione di una “casella di posta” (mail) dedicata ai commenti, proposte e criticità; stesura di report periodici.
Piano per la Valutazione finale dei risultati e la definizione degli obiettivi di miglioramento da perseguire e redazione di una relazione finale.
Avvio Segreteria amministrativa e rendicontazione. L’attività generale di coordinamento sarà svolta presso una delle sedi degli enti del partenariato.
Evento per il lancio dell'iniziativa, la presentazione degli obiettivi e delle attività previste (telemedicina, assistenza domiciliare, formazione caregiver, potenziamento della rete del partenariato).
Promozione sia attraverso strumenti classici di comunicazione (newsletter, brochure, locandine), sia attraverso i numerosi canali di comunicazione web e social dell'associazione (sito internet- numero pagine viste; Facebook; Twitter; Youtube).
Piano Evento di chiusura del progetto, nel corso del quale saranno presentati i risultati finali.
1. Sportello per la Telemedicina, l’Assistenza Territoriale e l’Accompagnamento Ospedaliero
Trattasi di uno sportello per la promozione della cura, della salute, della prevenzione e della cultura del volontariato. Lo sportello elabora e realizza strategie di ottimizzazione dell’offerta ospedaliera specialistica a domicilio basate sull’ utilizzazione di risorse telematiche a favore di pazienti sofferenti di patologie sia croniche che a bassa intensità di cura e ad alta intensità assistenziale, residenti a Napoli. Si prevede:
2.Teleconsulto diagnostico specialistico (professionisti sanitari, medici, psicologi)
3. Informazioni e accompagnamento agli esami strumentali (tutoraggio).
4. Televisita (equipe multidisciplinare).
5. Homecare - Sportello per l’assistenza domiciliare
Promozione della tutela sanitaria e inclusione dei pazienti e delle persone a rischio con disabilità e non autosufficienti a domicilio. L’intervento si occupa di salute, garantendo che sia portata assistenza alla persona, quando e dove ne ha bisogno. Il progetto propone la realizzazione di una piattaforma integrata capace di supportare le strutture e le organizzazioni no profit che hanno lo scopo di erogare servizi di assistenza domiciliare in modo efficiente ed efficace mediante un approccio tale da ricomporre la frammentazione nell’erogazione dei servizi e da rispondere pienamente ai bisogni socio-sanitari del cittadino e dei pazienti. Trattasi di supporto per l’assistenza domiciliare ai pazienti, agli anziani malati e soli. A queste persone si offre un servizio informativo e di assistenza domiciliare gratuito garantito da micro équipe composte da professionisti sanitari, psicologi, medici e infermieri, operatori socio sanitari e fisioterapisti.
6. InFormazione del caregiver
L’azione ha come obiettivo l’empowerment del caregiver quale figura centrale nella cura del paziente, attraverso la realizzazione di un corso di formazione in presenza e a distanza rivolto al caregiver.
Campagna di informazione e sensibilizzazione sulla salute, a cura di un regista e uno psicologo e un medico
Convegno finale
N.25 Paziente fragile e/o non autosufficiente-autonomo L’intervento si rivolge in particolare ai pazienti di età superiore ai 45 anni non autosufficienti o in stato di fragilità. Utente in condizioni di "fragilità" con limitazione dell'autonomia parziale o totale (determinata dalla concomitanza di diversi fattori che agendo in modo coincidente inducono ad una perdita parziale o totale delle capacità dell'organismo) e patologie in atto o esiti delle stesse che necessitano di cure erogabili a domicilio.
N.25 Paziente cronico
L’intervento si rivolge in particolare ai pazienti di età superiore ai 55 anni con una o più patologie croniche e/o non autosufficienti.

Salute e benessere:
assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
Obiettivo generale : n. 3 (Salute e benessere: assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età)
Ambito territoriale del progetto: Napoli – Territorio ASL NA1
Il territorio del progetto copre alcuni utenti dei vari Ospedali (Ospedale del Mare, Ospedale S. Giovanni Bosco, Ospedale Pellegrini, Ospedale degli Incurabili, Ospedale Santa Maria di Loreto Nuovo) e Distretti Sanitari della ASL Napoli 1 Centro (in particolare Distretto 27 e29). Il territorio di Napoli si estende per circa 128 kmq. La popolazione assistita dalla ASL Napoli 1 Centro coincide con i residenti nel Comune di Napoli è pari a n° 912.103 assistiti (Fonte: Anagrafe Assistiti). Se si prendono in considerazione gli assistibili per fasce d’età, si evince che i cittadini che effettuano la scelta del medico di base presso all’ ASL Napoli 1 Centro appartengono prevalentemente alla fascia di età 50 - 54 anni. La popolazione più giovane 0- 14 anni è pari al 14%, la popolazione over 65 è pari al 21% del totale. L’assistenza sanitaria territoriale, che costituisce il primo livello di interazione del cittadino con il Servizio Sanitario Nazionale viene assicurata da 10 Distretti Sanitari di Base, che coincidono con le municipalità della città di Napoli. Vi sono, rispetto a molti pazienti presenti sul territorio: (a) significative disparità territoriali nell’erogazione dei servizi sanitari a livello domiciliare per pazienti a rischio, in particolare in termini di prevenzione e assistenza;(b) un’inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali e terzo settore; (c) tempi di attesa elevati per l’erogazione di alcune prestazioni domiciliari; (d) una scarsa capacità di conseguire sinergie nell’attivazione della telemedicina e assistenza domiciliare, nella definizione delle strategie di risposta ai rischi sanitari.
L’analisi del territorio di Napoli (area: salute) si concentra sul tema dell’evoluzione di quattro fenomeni in particolare:
• l’invecchiamento della popolazione nei contesti e con specifico riferimento ai territori più remoti, in considerazione dell’impatto che questo potrà avere sull’evoluzione del sistema dei servizi sanitari;
• la riduzione delle dimensioni dei nuclei familiari, con specifico riferimento al crescere delle condizioni di solitudine nelle quali i target di popolazione più fragile (i pazienti cronici, oncologici, gli anziani e le madri sole con figli) si trovano a dover affrontare le problematicità quotidiane;
• un altro tema di grande rilevanza è connesso a quello della vulnerabilità dei pazienti che è stato approfondito a partire dai dati sulla salute in Campania, perché i dati, di grande interesse a questo proposito, relativi ai pazienti che non sono entrati nei percorsi di cura.
• la crescita della presenza dei caregiver, figure fondamentali per l’assistenza, con riferimento alle comunità nel territorio.
Il nuovo Piano nazionale cronicità 2024 della Conferenza Stato-Regioni, nasce dall’esigenza di armonizzare l’attività in questo campo, proponendo un documento che individui un disegno strategico comune inteso a promuovere interventi basati sull’ unitarietà di approccio, centrato sulla persona e orientato su una migliore organizzazione dei servizi e una piena responsabilizzazione di tutti gli attori dell’assistenza. Il testo elaborato dal Ministero della Salute è stato inviato per l’esame e l’approvazione in sede di Conferenza Stato Regioni.
L’aggiornamento, si spiega nel documento, si è ritenuto necessario per:
– Contribuire al miglioramento della tutela assistenziale delle persone con malattie croniche;
– Delineare azioni coordinate per prevenire l’insorgenza e assicurare la precoce presa in carico dei soggetti a rischio o affetti da patologia al fine di rallentarne la progressione anche con interventi comportamentali;
– Aggiornare le iniziative e gli interventi nel campo delle malattie croniche al fine di rendere più omogeneo il processo diagnostico-terapeutico;
– Ridurre il peso della malattia sulla singola persona e sul contesto sociale;- Rendere più efficaci ed efficienti i servizi sanitari in termini di prevenzione e assistenza, assicurando equità di accesso e riducendo le disuguaglianze sociali;
– Indirizzare la gestione della cronicità verso un sistema che realizzi una progressiva transizione in un modello di rete che valorizzi sia il ruolo specialistico, sia tutti gli attori della assistenza primaria.
Nel documento si spiega infatti che, all’attuazione dell’accordo, “si provvede nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.
Gli obiettivi di cura nei pazienti con cronicità sono finalizzati al miglioramento del quadro clinico e dello stato funzionale, alla minimizzazione dei sintomi, alla prevenzione della disabilità e al miglioramento della qualità di vita. Per realizzarli, spiega il documento, è necessaria la definizione di percorsi in grado di prendere in carico il paziente nel lungo termine, prevenire e contenere la disabilità, garantire la continuità assistenziale e l’integrazione degli interventi sociosanitari. La Cabina di regia nazionale del Piano Nazionale Cronicità (PNC) ha ritenuto necessario procedere ad un aggiornamento complessivo del Piano, rendendolo cogente con le norme ed i documenti di programmazione nazionale intervenuti successivamente alla approvazione del PNC 2016.
La Prima Parte è costituita da sezioni aggiornate che vanno a integrare i corrispondenti capitoli e paragrafi del Piano 2016. Nella Seconda Parte, utilizzando gli stessi criteri impiegati per il precedente documento, sono state individuate e aggiunte tre patologie croniche: obesità, epilessia, endometriosi.
L’invecchiamento della popolazione europea e ancor più quella italiana ha comportato nel tempo un incremento di persone affette da patologie croniche, nonché una maggiore diffusione della multimorbilità, segmento a maggior rischio di fragilità. Gli obiettivi di cura di tali pazienti, non potendo essere rivolti alla guarigione, sono finalizzati a migliorare il quadro clinico e il livello di funzionalità, cercando di minimizzare la sintomatologia e prevenendo la disabilità e la perdita di autonomia. I pazienti, essendo inoltre generalmente anziani o molto anziani, a causa dei mutamenti demografici e sociali sono spesso persone o coppie sole, con eventuali difficoltà nella gestione di piani terapeutici domiciliari e criticità se versano in precarie condizioni socio-economiche.
La presa in carico e la gestione delle malattie croniche assorbe infatti circa l’80% dei costi sanitari; di conseguenza la problematica della valutazione dei costi connessi è sempre più rilevante. Diversi studi hanno evidenziato una forte variazione dei costi sanitari da medico a medico, non causata da una cattiva gestione delle risorse, ma da diversi fattori, quali età e genere degli assistiti e, soprattutto, dalle patologie presenti.
Nel 2021 sono state pubblicate dal Sistema Nazionale Linee Guida dell’Iss, le Linee Guida Intersocietarie per la Gestione della Multimorbilità e Polifarmacoterapia che presentano alcuni principi che vengono declinati anche nelle fasi del presente Piano cronicità. Le linee guida partono dal concetto di stratificazione per identificare i pazienti che hanno necessità di un approccio specifico per le patologie da cui questi sono affetti e forniscono delle raccomandazioni per la loro presa in carico.
Piano nazionale cronicità

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